Dalle belle città date al nemico
fuggimmo un di’ su per l’aride montagne
cercando libertà fra rupe e rupe
contro la schiavitu’ del suol tradito.
Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella fede che ci accompagna
sara` la legge dell’avvenir.
Lasciammo case, scuole ed officine
mutammo in caserme le vecchie cascine
armammo le mani di bombe e mitraglia
temprammo il cuore e i muscoli in battaglia.
Siamo i ribelli della montagna …
E` giustizia la nostra disciplina
libertà è l’ideal che ci avvicina
rosso sangue il color della bandiera
d’Italia siam l’armata forte e fiera.
Siamo i ribelli della montagna …
Sulle strade dal nemico assediate
lasciammo talvolta le carni straziate
provammo l’amor per la patria nostra
sentimmo in cuor l’ardor della riscossa.
Siamo i ribelli della montagna …
(I Ribelli della montagna, musicata anche dagli MCR in Appunti Partigiani)
25 aprile 2006
25 Aprile
05 aprile 2006
Un genio. Punto.
L’ho sempre detto che il Bordin è un genio. C’è poco da discutere.
Assolutamente imperdibile “Unità di misura -1″, nonchè l’ultimo e più recente post.
Ad ogni modo, il Bordin va conosciuto di persona per saggiare con mano l’incredibile carisma di cui è dotato.
– M
by MorenoCarullo alle 19:43
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